Acustico e digitale a confronto

Hai sentito parlare di pianoforti acustici e digitali e ora che devi acquistarne uno non sai quale scegliere? Sei già "del mestiere" ma vorresti saperne di più?

In questo articolo cercherò di spiegarti le principali differenze fra il pianoforte acustico e il digitale, facendo qualche considerazione su vantaggi e svantaggi per guidarti nella scelta.

Il pianoforte acustico è il classico pianoforte artigianale costituito principalmente da:

-    mobile in legno;

-    telaio in ghisa (se moderno), ovvero la struttura che mantiene il carico delle corde tese;

-    tavola armonica in legno ovvero il componente che, con la sua risonanza, amplifica la vibrazione delle corde;

-    corde in acciaio armonico, nei bassi con rivestimento in rame, tese fra caviglie e ponticello;

-    meccanica con martelletti ad azione orizzontale o verticale (rispettivamente nei pianoforti a coda e verticali), caratterizzata da un sistema di leve con perni, pelli e feltri;

-    contro-meccanica, ovvero il sistema degli smorzatori indispensabile per regolare la vibrazione delle corde, dunque la risonanza;

-    tastiera in legno con coperture dei tasti "bianchi" in plastica, osso, avorio o materiali simili, e con coperture dei tasti "neri" in legno o plastica;

-    meccanismi dei pedali il cui numero può variare da due a quattro. Solitamente sono tre.

 

Come nasce il suono del pianoforte acustico? Il tasto è una leva che, sollecitata, aziona dei meccanismi che portano il martelletto a percuotere le corde, la cui vibrazione viene trasmessa dal ponticello alla tavola armonica che, con la sua risonanza, amplifica la vibrazione delle corde e produce il tipico suono del pianoforte.

 

Il pianoforte digitale (in generale) è costituito principalmente da:

-   88 tasti "pieni", progettati per simulare il peso distribuito delle tastiere dei pianoforti acustici;

-    un sistema di sensori e componenti elettronici;

-    casse di amplificazione;

-    uno o più pedali (come minimo quello di risonanza);

-    mobile o stand di supporto;

-    porte per periferiche (USB, SD, AUX, ecc...).

 

Il suono nasce dagli impulsi elettrici che i tasti trasmettono a dei sensori che "leggono" tutte le informazioni dell'esecuzione: altezze, intensità, durate ecc... In base a tali dati, viene riprodotto un suono elettronico campionato (in cuffia o tramite gli altoparlanti) e non un suono "fisico", come nel caso dell'acustico.

 

Svantaggi del digitale

È evidente che questo articolo è "di parte": in qualità di pianista e tecnico accordatore, sono convinto che attualmente il pianoforte acustico sia ancora insuperato per l'aspetto costruttivo e artistico, e che rappresenta senza dubbio la scelta da preferire nel caso tu abbia la possibilità di permettertelo (anche se non sei un professionista). Inoltre, ritengo che la secolare evoluzione "artigianale" del pianoforte (che nasce con l'invenzione di Bartolomeo Cristofori, a inizio Settecento) non possa avere un seguito in una "digitalizzazione".

Il digitale resta uno strumento lontano dal vero pianoforte per le seguenti ragioni:

-    VIBRAZIONI: non è in grado di offrire al pianista quelle "vibrazioni di ritorno", proprie dell'acustico, dovute al tipo di impatto dei martelletti sulle corde (ovvero all'urto più o meno elastico). La trasmissione del suono e la risonanza attraverso il legno rendono infatti l'acustico uno strumento "vivo";

-    SOSTANZA: per quanto possa essere stata curata la pesatura della tastiera, un digitale non offre la "corpositá" di una vera tastiera meccanica;

-    SUONO: è evidente che il suono naturale prodotto dall'urto dei martelletti in feltro sulle corde in acciaio armonico, trasmesso attraverso il legno, non può essere paragonabile ad un suono campionato in formato elettronico per la quantità di armonici prodotti e per il naturale transitorio di durata (attacco, mantenimento e caduta del suono);

-    GESTIBILITÁ: il pianista deve avere la possibilità di realizzare le proprie idee musicali sullo strumento. Gestire il suono e la tastiera di un pianoforte digitale risulta innaturale, dal peso dei tasti alle dinamiche sonore, se confrontato con uno strumento acustico.

 

Vantaggi del digitale

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescita esponenziale del mondo dei digitali: l'aumento della domanda ha portato le case produttrici ad investire sui miglioramenti a tal punto che oggi si possono trovare in commercio dei digitali con tastiere in legno, con coperture in avorio, con sonorità, pesature e persino meccaniche incredibilmente simili ai "veri" pianoforti.

A vantaggio dei digitali, possiamo distinguere i seguenti aspetti positivi:

-    TRASPORTABILITÀ: i modelli senza mobile (ovvero le tastiere pesate) con stand portatile, pesano pochissimo (anche intorno ai 10kg) ed hanno dimensioni ridotte, permettendoti di trasportarli agevolmente. Anche i pianoforti digitali con mobile pesano relativamente poco: ad esempio un "quarto di coda" digitale pesa circa 100kg, rispetto ai quasi 300kg di un equivalente acustico;

-    POSSIBILITÀ DI SUONARE IN CUFFIA: un vantaggio notevole per chi ha problemi di "vicinato",  o per chi ha bisogno di suonare al di fuori degli orari condominiali consentiti. Il suono campionato, inoltre, è spesso quello di un gran coda acustico, quindi avrai certamente belle soddisfazioni (in cuffia o amplificato). Ti ricordo comunque che su un acustico potresti risolvere il problema facendo installare un sistema Silent;

-    ASSENZA DI MANUTENZIONE: essendo ogni suono campionato, il pianoforte risulterà sempre accordato, dunque la manutenzione è limitata o assente rispetto ad un acustico;

-    TECNOLOGIA: il punto forte dei digitali è, ovviamente, la tecnologia. I modelli più recenti ti consentono di fare praticamente quello che vuoi: registrare, elaborare, connettere dispositivi, controllare su un display la tua esecuzione, suonare con accompagnamento, scegliere il suono di qualsiasi strumento e molto altro!

 

Il sistema Silent: un ottimo compromesso

Non tutti sanno che esiste la possibilità di "silenziare" un pianoforte acustico (verticale o coda): ciò è possibile grazie al "sistema Silent".

Il principio di funzionamento del sistema Silent è semplice: la corsa dei martelletti viene interrotta pochi millimetri prima della percussione sulle corde, mediante una apposita barra. In tal modo si ottiene un pianoforte acustico "muto" (udibile in cuffia), che comunque ne mantiene tutte le caratteristiche meccaniche. Esattamente come nei digitali, un sistema di sensori posti al di sotto dei tasti legge tutte le "informazioni" dell'esecuzione e le traduce in formato elettronico riproducendo i suoni campionati.

Alcuni acustici nascono già con il Silent di serie, ma comunque è possibile installarlo su quasi tutti i pianoforti.

Il Silent, a mio avviso, è la migliore soluzione per chi ha bisogno di suonare in cuffia senza rinunciare ad una "vera" meccanica di pianoforte.

 

Le differenze fra acustico e digitale sono profondamente percepite da chi utilizza il pianoforte quotidianamente. Chi ne fa un uso sporadico, invece, potrebbe non coglierle. 

 

Se hai letto questo articolo perché sei indeciso su che tipologia di pianoforte acquistare, vorrei porti una domanda: perché hai ipotizzato di acquistare un digitale?

- PREZZO CONVENIENTE: anche se si trovano modelli a prezzi molto bassi, considera che attualmente una tastiera pesata "base" di qualità accettabile non costa meno di 500 euro, mentre per un pianoforte digitale a coda "economico"  si parte da un minimo di 1000 euro. Con un investimento leggermente superiore potresti acquistare un verticale (acustico) usato;

- SUONARE IN CUFFIA: certamente il digitale è la soluzione più indicata, ma prendi in considerazione anche la soluzione del Silent (installabile su qualsiasi strumento);

- TRASPORTABILITÀ: se hai necessità di portarlo con te quando ti sposti , senza dubbio devi orientarti su una tastiera pesata con stand portatile.

 

Franz

 

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