Dove posizionare il pianoforte - consigli utili

Se ti stai chiedendo dove posizionare il tuo nuovo pianoforte, se stai progettando un nuovo ambiente per il tuo strumento, o se sono sorti dubbi sulla posizione in cui si trova da anni, cercherò di darti qualche suggerimento per la migliore collocazione del tuo strumento.

Il pianoforte non è un “mobile” qualsiasi. Ha bisogno di una posizione opportuna che mantenga efficienti due aspetti principali: quello acustico e quello strutturale. Il primo è legato alle caratteristiche acustiche dell'ambiente, il secondo alle condizioni igro-termiche (ovvero tasso di umidità relativa e temperatura).

 

1- CARATTERISTICHE ACUSTICHE DELL’AMBIENTE

La resa sonora di un pianoforte dipende per almeno il 30% dalle caratteristiche acustiche dell’ambiente. Se hai la possibilità di scegliere fra più stanze in cui posizionare il pianoforte, o se stai progettando un nuovo locale, devi sapere che ogni dettaglio può fare la differenza per il risultato acustico: arredamento, tipo di pavimento, forma e dimensioni della stanza, distanza del pianoforte dalle pareti, posizione dei singoli oggetti. 

 

Senza scendere nei dettagli della fisica acustica, cercherò di spiegarti in sintesi alcuni principi fisici fondamentali per evitare uno scorretto posizionamento del pianoforte.

 

Quando suoniamo, il pianoforte diventa una "sorgente" sonora poichè, appunto, produce dei suoni, che fisicamente sono delle onde vibrazionali che si propagano nell'aria longitudinalmente formando il campo sonoro.

Quando queste incontrano un oggetto (onde incidenti), possono essere assorbite e/o riflesse (cioè “rimbalzano” su di esso). 

Possiamo quindi dedurre che una parete “vuota” provoca una elevata riflessione del suono, mentre una parete arredata con scaffali pieni di libri, tendaggi e altri oggetti, sicuramente avrà un assorbimento superiore.

 

Quale situazione è preferibile? Sicuramente è da evitare il “vuoto”, poiché la riflessione delle onde sonore, ovvero il ”rimbalzo” di queste sulle pareti, causa il fastidioso fenomeno del riverbero. Studiare a lungo in un ambiente con eccessivo riverbero può provocare danni al sistema nervoso, oltre a problemi di tecnica pianistica legati alla cattiva acustica.

 

Per gli stessi motivi, anche il tipo di pavimento gioca un ruolo fondamentale, in quanto pianoforte trasmette vibrazioni al suolo mediante gli appoggi (solitamente ruote). Di conseguenza, è evidente che la tipologia di materiale del suolo contribuisce al risultato acustico. Ogni pavimento presenta uno specifico coefficiente di assorbimento delle onde acustiche, variabile in relazione al materiale e alle caratteristiche costruttive. Ad esempio, un pavimento in legno assorbe molto più di un pavimento in marmo.

In generale si preferisce sempre un coefficiente di assorbimento maggiore.

Se il pavimento è molto "riflettente", una soluzione economica ma parziale a questo problema, è l'applicazione di buoni isolatori fonoassorbenti sotto-ruota.

 

Soluzioni "fai da te" per ridurre il riverbero del tuo ambiente potrebbero essere:

  • inserire un ampio e spesso tappeto sotto il pianoforte;
  • sostituire le tende del balcone o della finestra con tendaggi fonoassorbenti (ad esempio da 800g/m);
  • nel caso di pianoforte verticale, potresti apporre dei pannelli di polistirolo di almeno 3cm nella parte esterna della tavola armonica (ovvero nella parte posteriore del pianoforte);
  • rivestire le pareti con pannelli di sughero o di polistirolo.

Le soluzioni "fai da te" naturalmente non possono essere efficaci ed efficienti quanto quelle ricavate da un'analisi professionale dell'acustica ambientale. Il campo dell'Acustica è molto complesso: sono innumerevoli gli aspetti e i dettagli da curare per ottimizzare un ambiente. Esistono precise normative di riferimento, strumenti di misura per ciascuna grandezza da misurare.

La migliore soluzione per la progettazione o ottimizzazione dell’acustica del tuo ambiente, è senza alcun dubbio rivolgersi ad un Ingegnere Acustico.

Se hai bisogno di una consulenza tecnica, puoi contattarci cliccando qui.

 

2- CARATTERISTICHE IGRO-TERMICHE DELL’AMBIENTE

Un pianoforte è costituito da materiali estremamente sensibili alle variazioni di temperatura e umidità: legno, feltri, pelli, materiali metallici. Il funzionamento meccanico dello strumento, inoltre, si basa su un sistema di leve con tolleranze millimetriche nelle misure. Laccordatura, che riguarda la regolazione della tensione di ciascuna corda, è anch'essa molto sensibile.

 

Alla luce di ciò, è evidente quanto il pianoforte possa risentire delle condizioni di temperatura e umidità dell’ambiente, e sopratutto delle variazioni di tali parametri.

 

Di conseguenza, possiamo dedurre alcune fondamentali “regole” per il comfort del nostro strumento:

  • mai posizionarlo vicino a fonti di luce (finestre ecc…), fonti di calore (termosifoni ecc..), o correnti d'aria (climatizzatore ecc…);
  • mantenere la temperatura dell’ambiente compresa fra 19° e 21°C, con umidità relativa fra 40% e 65% (un igro-termometro potrebbe aiutare a monitorare tali parametri);

 

  • evitare di posizionarlo su pareti esterne;
  • evitare la luce diretta o ravvicinata;
  • non esporlo a fonti di vapore (ambienti di cucina, umidificatori ecc…);
  • in caso di pianoforte verticale, mantenere una distanza della parte posteriore di almeno 3cm dalla parete, in modo da favorire la circolazione dell'aria.

Se hai bisogno di informazioni o altri consigli per l'ambiente del tuo pianoforte, puoi contattarmi cliccando qui.

 

Franz

 

Clicca qui per visitare la nostra pagina Facebook                                                                                                                  

Clicca qui per tornare al Blog